Cartagena delle Indie, Colombia
Dopo 5 giorni di navigazione, passiamo una settimana all'ancora davanti al le Club Nautico di Cartagena, tra i grattacieli in riva al mare ed il terminale dei container. Non siamo a New York, ma quando calano le prime ombre della sera, la baia s'illumina di mille luci. Siamo al nord dell'immensa laguna che abbiamo penetrato dalla "porticina" ovvero Boca Grande, chiusa da una diga sottomarina lunga più di un miglio, eredità di un passato guerriero molto attivo.
Una breve passeggiata in città ci dà subito il tono della settimana : VISITE e cio' farà gioire i curiosi e brontolare i brontoloni.
Visita dell'antica città innanzitutto, classificata dall'UNESCO evidentemente; magnifica, non ne dubitavamo.
Visita del Musero Navale incredibilmente ben organizzato e pieno di risposte alle domande che ci tintinnavano da qualche mese.
Quanto tempo è occorso per costruire il più grande castello spagnolo del Nuovo Mondo ? 1 anno.
Ma chi lavorava alla sua edificazione ? Gli schiavi ed i prigionieri, naturalmente.
E gli indiani allora, erano veramente cannibali ? A quanto pare si, ma unicamente per fini guerrieri e mistici...
Visita del Castillo San Felipe , massiccio, tortuoso, suddiviso ed attraversato da tunnel a metà innondati, bordato da 4 linee di cannoni impressionanti, teatro di incredibili vittorie e disfatte.
Visita del Cerro la Popa, un punto di vista panoramico sul campo di battaglia, all'epoca impenetrabile ed infestato dalle zanzare portrici della febbre, la mangrovia, trasformata oggi in bidonville, le isole, la città, i forti e le fortificazioni.
Per puro caso, il nostro soggiorno corrisponde alla festa dell'indipendenza. E cio' si traduce in una settimana di carnevale. Tirate fuori le bombe, i barattoli di pittura ed i sacchi di farina, i costumi, le miss, i carri ed i tamburi. Si parte per una settimana di sfilata, musica e danze !
Esitiamo un po' a prolungare il nostro soggiorno al di là della settimana accordata dalle autorità. Infine proseguiamo la nostra rotta verso le isole San Blas, appena dopo aver ricostituito la cambusa per un milione e mezzo di pesos !
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