Cienfuegos : lo scalo tecnico.
Qui l'avrebbe immaginato di fare uno scalo tecnico a Cuba ?
Il Paese è mantenuto sotto una campana di vetro dall'onnipotente vicino americano . Vicino che non si è ancora del tutto ripreso dalle numerose sconfitte strategiche, politiche o militari, infierite a lui, Goliath, dagli strategici Fidel, Ché, Raoùl e consorti, dirigenti del cosi' piccolo David, alias Cuba… Ma fu 50 anni fa, perché tenere ancora Cuba sotto imbargo, rinchiusa nel suo scrigno di Revolùcion condita di comunismo ?
Ricordo di questa gloriosa epoca. L'industria deve molto, quasi tutto, agli ingeniosi ingenieri russi. Ma dalla caduta del muro di Berlino, la Perestroïka e lo smantellamento del blocco sovietico, gli anni sono passati. Nonostante che la propaganda sia ben curata, il socialismo comincia a soffocare.
Chi avrebbe dunque immaginato di fare uno scalo tecnico in un paese dove manca tutto, dai pezzi di ricambio d'automobile, ai pannolini, fino all'aspirina!
Salvo che con il nostro volatile ferito, spogliato della sua pala del timone tribordo da un UFO distratto, un tronco d'albero, un relitto, un cetaceo o cos'altro ancora , passiamo dall'idea alla realizzazione, per far si' che il nostro viaggio possa semplicemente continuare.
A Cienfuegos incontriamo Joël et Odile, entrambi fedeli alla ginnastica locale : riuscire con quasi niente a fare quasi tutto !
Ed è grazie a loro che dopo tre settimane, il nostro fiero veliero ritrova tutto il suo potenziale per percorrere gli oceani e sfoggia nuovamente le sue belle ali acquatique, di cui una tutta nuova, quasi meglio che una originale poiché qui : « ci vuole del tempo, ma quando è fatto, è ben fatto ! »…
Nel frattempo, abbiamo moltiplicato gli incontri e le scoperte, le avventure… addirittura incrociato la barca dei sogni del capitano, un Class 40 tutto nuovo.
Il mulinello dello strallo ordinato da Pierre e consegnato da Rémi, ha preso il suo posto in testa all'avvolgi-fiocco. E cio' con qualche sudata , qualche spavento quando il vento sale a 40knots e che lo sciabordio ci spiaccica contro l'inospitale pontile di cemento, con lo strallo disteso ...e noi tesi.
L'indomani della consegna della pala del timone, Boris intende dire que non c'è più resina nella regione. Abbiamo consumato tutta la riserva cubana con la nostra piccola pala da 20kg ?
Non lo sapremo mai ma una cosa è certa : il nostro viaggio puo' « infine » continuare in direzioe del … Messico.
Hasta la Vista Cuba !
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