Archivio di Agosto 2012
Il Rio Dulce porta bene il suo nome !
Che dolcezza ritrovare, dopo 11 mesi di acqua salata, un po’ di acqua dolce che sgorga dal rubinetto, bagnarsi e fare il bucato senza dover aspettare che piova !
Arrivati a Livingston, risaliamo il fiume secondo gli incontri ed i desideri. L’uragano Ernesto è ormai passato più al nord, verso lo Yucatan. Prendiamo il tempo di scoprire un altro mondo. Un mondo dove le case hanno solamente quattro muri su una palafitta, dove i letti sono solamente delle amache, dove ciascuno fin dalla più giovane età ha la sua piroga traditiozionale e la sua pagaia. Un mondo dove la pesca sembra riempire le giornate, dove il bucato si fa direttamente nel fiume, dove la prima strada è a qualche miglia più a valle o parecchie miglia più a monte.
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Ovunque il fiume si distende in incredibili meandri, invade tutto a tal punto che la terra è sparita, solamente le montagne ci rievocano in lontananza la sua presenza. Una tartaruga, una tarantola, una passeggiata remando in mezzo alla mangrova inesplorata, un jacagua, una garza , una ninfea o un giacinto d’ acqua, una sorgente calda e zolfata dove fare il bagno, una grotta che fa le veci di una sauna … Eccoci arrivati in Guatemala.
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Ernesto !
Da alcuni giorni si parla solamente di lui a bordo : Ernesto, che non è un nuovo compagno d’immersioni e nemmeno un nuovo incontro amico incontrato sotto le palme sulla spiaggia.
No, è una bella tempesta che, passato l’arco delle antille,si trasforma in ciclone ! La sua traiettoria è particolarmente verso il sud, potenza rispettabile, velocità apprezzabile, questo primo modello della stagione arriva ben presto e con delle belle qualità. ” Belle qualità ” per cio’ che è : un mostro devastante !
Avevamo definito da molto l’atteggiamento da adottare in una simile situazione, non giochiamo a fare i guerrieri : CORAGGIO, FUGGIAMO!
Tutto l’equipaggio è all’agguato per slalomare tra le patate di corallo, per non mangiarsi un cayo, poiché sarebbe un peccato che la nostra barca finisca in fondo al mare.
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Angoli di Paradiso
I cayos sciamano la scogliera a 20 miglia della terraferma. Di quando in quando, un’isoletta emerge di alcuni centimetri di altezza, talvolta una spiaggia viene spinta dalle correnti della marea.
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Mangrovia, palme, spiagge ad ogni fermata è una sorpresa : Ci faremo spennare dai Coast Guard armati e troppo mal pagati per non abusare del loro potere ? Ci faremo respingere al largo da una guardia poco affabile di un’isola troppo privata ? Saremo dilettati dall’accoglienza e la generosità di un pescatore solitario, 8 mesi all’anno sulla sua isoletta, come su una zattera alla deriva ? Potremo fare il bagno lungo una magnifica spiaggia ? Saremo capaci di avventurarci nella giungla di paletuvieri ? Incontreremo la bontà, la brutalità o ancora un disonesto del governo ?
Terminiamo due settimane di erranza al largo del Belize, sulla grande barriera di corallo. A Rendez-vous Cay,
Tobacco Cay,
Lagoon Cay,
South Water Cay,
Placentia Cay,
Carrie Bow Cay,
English Cay o
Snake Cay,
abbiamo incrociato dal più meschino a più affabile, dal più impenetrabile al più bello, come se tutto doveva mescolarsi all’immagine di questo Belize cosi’ meticcio.
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Facendo la nostra clearance a Placentia, notiamo un annuncio : il bel cayo del pescatore di aragoste è in vendita a 150.000 US$ ! Poiché in Belize, al contrario di Cuba, gli angoli di paradiso appartengono ai proprietari privati !
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Pescatori !
Incrociamo molte barche tradizionali venute da Belize City per una settimana, talvolta più. Si spostano alla vela e trasportano al loro bordo il ghiaccio per conservare, le canoe per pescare , vitto ed alloggio per 16 pescatori !
16 ragazzi di ogni età imbarcati su una scialuppa di appena 10 metri di lunghezza, per 7 a 8 giorni di pesca e di promiscuità.
Alcuni sono soli sul loro Cayo, altri si sono arenati su un pezzo di mangrovia, su un angolo di spiaggia o sotto un palmeto. Vivono là la più grande parte dell’anno, quando la pesca all’aragosta è aperta, da luglio a marzo. Alcune tavole di conmpensato costituiscono il loro riparo, un materasso o un’ amaca servono da cuccetta, un fornello a gas o un mucchietto di legna permettono di cucinare. La spiaggia ed i dintorni si sono trasformati da molto in discarica di attrezzatura diversa, boe sventrate, funi consumate, canoe straziate, vecchi motori o vecchie pagaie, ammasso di conchiglie di lambis, di carcasse di pesci e di gusci di aragoste, detriti casalinghi… Da buoni celibi, questi qui non sembrano troppo portati per le pulizie !
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Pacaya: gita di gruppo.
Non avendo più l’auto, abbiamo prenotato un taxi collettivo per raggiungere il vulcano Pacaya vicino ad Antigua.
6:04, Keliane inonda la banchetta posteriore del mini-van durante un cambio di pannolino un po’ agitato grazie al pavé sulla strada. Nell’agitazione, perdiamo la sua calzetta; peccato per una camminata a meno 15 gradi! Ma non e’ che l’inizio… A mezzo percorso, durante un discorso completo ma un po’ lungo della guida Jose, Keliane ricomincia l’inondazione questa volta sulla gamba di papà…
7:30, finiti i e’ troppo presto oppure e’ troppo tardi, fa troppo caldo o troppo freddo, e’ troppo alto (il vulcano) oppure e’ troppo basso ( il punto di partenza ), ho fame oppure ho mal di pancia. Spazio alla salita laboriosa, silenziosa, in testa al gruppo ma senza distanziarlo … I nostri grandi sono trasformati dalla presenza straniera.
9:30, siamo arrivati alla nostra meta. In mezzo ad una colata il sentiero e’ sbarrato per ragioni di sicurezza. Jose, la guida, tira fuori dal suo sacco qualche prelibatezza da far grigliate ai nostri piedi. Il paesaggio e’ lunare, siamo attorniati unicamente dalla lava e dai camini di fumo. I dolcetti sono eccellenti.
10:30, la nonna o Kely, chi vincerà? Durante la salita, entrambe avevano capitolato; alla discesa, tutto e’ ancora in gioco… Il match e’ serrato ma Kely, con nobile galanteria tipica delle principesse, si lascia sorpassare dall’anziana signora a qualche metro dall’arrivo, durante una pausa “scoperta di un fiore”.
Poiché i vulcani, la lava, i paesaggi incredibili e gli zuccherini gigliati, alla signorina non interessano affatto. Ciò che conta per lei sono i cani ( numerosi ), i cavalli ( che ci affiancano per offrirci un servizio taxi in caso di fatica ) ed i fiori…ah, i fiori!
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