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Archivio di Aprile 2013

Percorriamo la Sierra Nevada ed i suoi campi di petrolio lungo il sud, il paesaggio diventa rapidamente secco .

La grande pianura e’ ricoperta di aranceti lungo centinaia di kilometri. Un profumo di fiori d’arancio si diffonde nell’aria…

A Death Valley, viviamo due giorni a 86 metri sotto il livello del mare , nella regione la piu’ calda del mondo.

Lo scenario e’ all’altezza della leggenda : geologia e minerali .

Dei pochi indiani che vivevano qui, vediamo solamente qualche magnifico cesto di paglia. Ma la tribu’ dei Timbischa Shoshone si e’ battuta per ottenere una zona di riserva durante la presidenza di Bill Clinton.
Nella Valle della Morte , restano le tracce dei minatori e dei pionieri , di questa epopea dei cercatori d’oro e di minerali .

Nel lontano 1849, un gruppo di pionieri si perde nel deserto . Salvati in estremo da due di loro , William Lewis MANLY e John ROGERS , che hanno percorso più di 240 miglia per trovare soccorso, attribuiranno il nome a questa desolata contea concludendo la loro disavventura con un “Goodbye Death Valley”. Passeranno alla storia come i California Forty-Niners .
Lo sfruttamento minerario non fa che cominciare, con tutta la sua corona di estremi, dal piu’ ricco al piu’ povero, dal piu’ intraprendente al meno fortunato che non trovera’ una pepita d’oro in vent’ anni di ricerca in questa No Man’s Land. Le mine crescono come funghi , i villaggi si popolano di saloon, hotel, teatri e casino’ ! Gli imprenditori si ingegnano per trovare delle soluzioni in questo clima torrido . Cinque convogli di due carri riempiti di Borace ed un carro pieno d’acqua tirato da venti muli lungo 160 miglia per raggiungere la ferrovia attraverso il deserto .

Delle miniere, non restano che le rovine. La valle ha ritrovato la sua tranquillita’ e la sua bellezza scolpita durante migliaia di anni prima dall’acqua e poi dal vento arido , nella ricchezza geologica di questa regione tormentata, volcanica, sezionata… Percorriamo la Valle della Morte alla scoperta delle sue stravaganze :
Mosaic Canyon

Dante’s View

Zabriskie Point

Badwater

Dunes

Harmony Borax Works

Natural Bridge

Sotto la luce della luna piena , camminiamo con il passo felpato lungo il deserto , all’ascolto delle rocce che crocchiano per il caldo accumulato durante il giorno . Spettacolo lunare …

Sequoia & Kings Canyon National Park

General Grant & Sherman Tree, i due alberi più grandi del mondo !

Tokopa Falls e le sue marmotte che si lasciano quasi toccare, dei cervi, dei funghi e delle battaglie di palle di neve .

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Ed infine Moro Rock , mozzafiato. Attenzione alle vertigini !

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Yosemite…

Un freddo cane,

delle cime innevate,

dei sentieri lungo i dirupi,

delle cascate gigantesche,

degli orsi, dei cervi, degli scoiattoli e dei picchi stranamente blu,
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delle sequoie multimillennarie, degli indiani, un villaggio del Far West…
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Siamo incantati da questo primo Parco Nazionale di un’incredibile bellezza.

Highway One.

Cambiamo di placca tettonica attraversando la falla di San Andreas per raggiungere la strada One che costeggia la costa californiana.

Pigeon Point,

Nuevo Ano,

Santa Cruz,

l’acquario di Monterrey !

San Francisco is so … Giant’s !

La cremagliera che arrampica sui ripidi pendii della città, i tram importati dall’Italia, le navi a vapore, i musei e le esposizioni, le torri panoramiche ed i parchi immensi, il Golden Gate Park, GG Bridge ed il GG Yacht Club, Chinatown, le case vittoriane, la gente e gli sceriffi, gli hamburger ed i centri commerciali, le Painted Ladies, Alcatraz, l’America’s Cup, l’AT&T Park…

Qui tutto e’ così’ … Giant’s !

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Da un CDD all’altro…

Avevamo messo da parte i nostri comodi Contratti a Durata Indeterminata, per condividere su un veliero due anni vagabondi di Congedo a Durata Determinata. Nonostante le scoperte e gli incontri, nonostante gli amici che prolungano l’esperienza in Congedo a Durata Indeterminata, posiamo a terra i nostri zaini riempiti di ricordi , per sempre o per una durata determinata. Chissà?

Poichè per noi il viaggio è finito ! Sbarchiamo e passiamo il timone a Paul e Julie. Il nostro giro in barca termina qui, a Panamarina !

Ma dovendo effettuare uno scalo negli Stati Uniti, potremmo approfittarne per fare un giro, questa volta su quattro ruote.
L’avventura protrebbe proseguire ancora un po’ ….