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Archivio di Giugno 2013

Boeing, Seattle

Al nord di Seattle si trova la fabbrica Boeing . Impossibile mancarla !

Non e’ pero’ possibile effettuare alcuna foto dello stabilimento. Peccato perché ci sarebbe stato da divertirsi con le foto a 360° … Dal vecchio 747 al nuovo 787 in carbonio, passando per il 777 , abbiamo la fortuna di toccare con lo sguardo le mostruose catene di assemblaggio dell’aviatore americano.

Nel museo , l’ambiente e’ più disteso. Dopo uno studio approfondito del motore Trent 1000 di Rolls Royce, tutti si appassionano sul soggetto del giorno : l’aviazione .
La nostra giovanissima comandante ed il suo equipaggio vi augurano buon volo.
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Alaska o no ?

Il nostro breve passaggio in Canada ci ha offerto l’inattesa possibilità di prolungare il nostro soggiorno americano…

Ma riassumiamo i fatti :

Il doganiere di Miami che ha tamponato i nostri passaporti quando siamo entrati negli USA due mesi fa si è sbagliato di data…. Non abbiamo pensato di verificare la qualità del suo lavoro, sicuri di avere ottenuto i nostri 90 giorni di permesso di soggiorno ed incapaci di immaginare che c’è ne aveva mangiati trenta.

Ed e’ così che andando a piedi questa mattina al posto di frontiera di Port Chief Mountains, ci gettiamo un po’ nella tana del lupo. Scopriamo allucinati, allo stesso tempo che l’ufficiale, che siamo fuori legge da tre giorni.

Senza ESTA ne VISA, la situazione prende subito un aspetto tragi-comico… I nostri amici di Lady Helen avevano effettuato un passaggio nella casella prigione con le loro due piccole figlie per molto meno!
L’agente contatta il suo superiore ed invita Boris a sedersi …. Non che desse l’impressione di voler fuggire ma, non si sa mai, gli ingiunge di aspettare un chiarimento ….

Le notizie arrivano presto. Miami si è sbagliata. Noi siamo in regola , anche se i nostri passaporti dicono il contrario.

Scroscia la pioggia. La giornata si annuncia lunga in questo posto avanzato dello Stato che solitamente vede passare solamente degli orsi persi e dei branchi di bisonti . Allora gli agenti del governo che avrebbero potuto lasciarci uscire senza dirci niente e compromettere così il nostro rientro, si arrangiano per metterci in regola …

A loro richiesta, effettuiamo due giri di pista …. Usciamo dagli Stati Uniti per entrare in Canada. Sotto l’occhio divertito degli ufficiali imperiali, facciamo immediatamente dietro-front per ripresentarci al posto dei loro colleghi americani ! Ci validano una nuova entrata per 90 giorni , ovvero fino alla fine di agosto, prima di lasciarci girare intorno alla loro pila di barriere per uscire dagli USA ed entrare finalmente … In Canada!

Tre ore e qualche inghippo dopo siamo quindi liberi di circolare su tutto il continente nord americano per ancora per tre mesi .

Ma cosa ne faremo di questa nuova libertà di data ?

Due mesi d’estate , sono largamente sufficienti per spingere il nostro viaggio fino in Alaska… O no !

Vancouver, Canada

Non era nel programma iniziale, ma essendo vicino alla frontiera e dovendo percorrere il confine verso l’ovest, decidiamo di effettuare un una scappata in Canada, per cambiare un po’ gli orrizzonti.

Le scritte in inglese e francese, il vocabolario di un altro secolo, l’accento del territorio, la benzina a prezzi altissimi, le piccole manifestazioni di 10 persone… Certo che tutto ciò cambia dall’ambiente statunitense.

A Vancouver, come a San Francisco, ci mischiamo alla folla degli sportivi per approfittare dei parchi e delle attrazioni di una citta’ cosmopolita e molto piacevole.
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L’allontanamento dalla corona ed il rigore climatico locale hanno preservato , qui, i Nativi dai fulmini degli HomeSteaders del 19mo. Sono meglio integrati che tutti quelli che abbiamo visto fino ad ora. Questa logica di armonia ha permesso di mantenere viva la loro cultura così fiammeggiante e di creare un museo di antropologia associato all’università. Qui si può approfittare di una incredibile collezione di oggetti religiosi, festivi o utensili, tra cui qualche impressionante TOTEM ed una magnifica collezione di maschere!
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Glacier National Park

Glaciale ? Ma no, non tanto…
La primavera sta finendo ed il riscaldamento climatico globale e’ passato di qua, allora i ghiacciai fondono! Rimane il paesaggio alpino, qualche pendio innevato e la fauna onnipresente.
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Montana University Museum of the Rockies

Chiaro, esaustivo senza essere barboso, sovente pertinente e sorprendente, il museo di Bozeman ci ritiene più del previsto. Vi troveremo per esempio qualche chiave mancante riguardo i dinosauri e gli indiani, senza contare che i nostri ragazzi s’immaginano già cosmonauti…
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Buffalo Bill Cody

Inizio’ la sua vita professionale come capo scout nell’armata che lottava contro gli indiani.
In seguito organizzo’ la caccia ai bisonti, ai cervi , gli alci ed antilopi all’est delle Rockies, per ricchi clienti…
Un impresario gli propose allora un ruolo d’attore. Dopo questa prima esperienza organizzo’ il suo proprio show, dove raccontava l’ovest americano.
Con la sua truppa di 700 persone ed altrettanti animali, si spostava negli Stati Uniti e verso l’Europa. avendo accumulato del denaro e prima che il suo show facesse fallimento, investi’ nelle mine e costruì’ la città di Cody.

Utilizzo’ la sua notorietà conquistata nello spettacolo per lottare in favore degli indiani, dei diritti delle donne e la salvaguardia della fauna.

Visitiamo Cody che si riassume in un museo interessante e magnifico, una via commerciale, un museo di vecchie case del Wild Far West , Old Trail Town, ed una riproduzione in miniatura molto ben fatta della storia della conquista del West negli Stati Uniti d’America.

Yellowstone National Park .

I Kiowas pensavano di essere qui più vicini al loro dio, Ka Wee.

E’ vero che qui si sente e si vede, più che altrove, battere il cuore del nostro mondo, il pianeta Terra !