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Il popolo degli uomini pesce !

Ogni anno migra dall’Europa, le Antille o gli Stati Uniti, verso la Polinesia, una nuova generazione di questo popolo così particolare. Individui solitari che sovente volteggiano sotto l’acqua fino alle prime ombre della sera.
Sino alle acque della Comarca Kuna Yala sono molto difficili da osservare.

Ne avevamo sentito vagamente parlare, ma abbiamo sempre creduto che si trattasse di una leggenda. La navigazione in barca si presta ai racconti trasformati, e finora eravamo scettici quando ascoltavamo qualcuno spiegarci che l’amico di un amico aveva fatto un tale incontro, un’incontro del terzo tipo.
Questa specie si trova bloccata sulla costa caraibica di Panama durante la bella stagione, per poi attraversare l’oceano seguente, durante il mese di marzo.
La’ , raggruppati , gli uomini pesce , riescono più difficilmente a nascondersi, la loro densità li rende visibili. Gli scogli sono popolati di gommoni abbandonati sotto i quali un occhio esercitato , attento e paziente può osservare, con un po’ di fortuna, uno specimen sovente appiattito sul fondo, dietro ad un corallo, immobile , carnivoro.

Due piedi palmati, un polpaccio munito di un coltello affilato come uno scalpello, portano una pesante cintura di piombo sopra la loro muta attillata. Guanti sulle mani, impugnano un lungo fucile munito di un potente elastico e talvolta di un mulinello. Tubo e maschera non sono altro che un travestimento destinato a camuffare la loro natura di pesci a noi poveri terreni che siamo.

Il nostro primo vero contatto ha avuto luogo intorno ad un bicchiere, una sera in cui fummo invitati a bordo di Roxanna. Terminator , pertanto nato in giugno, diceva di essere un pesce. Ogni giorno, dalle otto alle diciotto, pesca grosso, tra trenta e quaranta metri di profondità.
Poi, in seguito ad altri incontri ed immersioni, abbiamo scoperto altre specie, ognuna più sorprendente che il loro seguente.
Simone innanzi tutto, la cui corteccia cerebrale bagna probabilmente da molto tempo in una soluzione più salina che la nostra, resta in posizione yoga a venticinque metri di profondità. Exterminator ed il suo amico Olivier passano tutte le loro giornate sul fondo nascosti dietro le rocce ad aspettare la loro preda. Risalgono ogni volta con decine di pesci enormi. Si direbbe che sono in guerra contro la biodiversità . Per soddisfare il loro ego o riempire la loro tabella di caccia, sono pronti a tirare su ben più di ciò che hanno bisogno, minacciando di eradicare una popolazione.

Nicola si mette in acqua per mangiare, caccia ragionevolmente, se non si considera, naturalmente, il rischio di farsi pungere dal pesce leone che ogni tanto pesca. Alain lo spazzino, tira su tutto, grandi o piccoli, dalla superficie alle profondità, ma senza mirare una specie in particolare.

Al largo, talvolta, appaiono marginalmente i Kuna. Non è raro, allora che il profondimetro segnala 35 metri di fondo, osservarli emergere la testa davanti alla propria imbarcazione.
Paul, preoccupato del tempo che trascorreva, una volta aveva cercato di salvarne uno, un uomo pesce. A sette metri sotto la superficie, si era insinuato in una cavità , ma a corto di fiato, aveva dovuto rinunciare, nell’incapacità di portare assistenza. In realtà, il suo amico non aveva alcun bisogno di assistenza. Entrato nella grotta, incontro’ un primo barracuda di una decina di kg, mirato, colpito, messo nella rete. Poi, avanzando, scopri’ che l’insenatura era in effetti un tunnel con un’uscita. Incrociato un pargo , lo inseguì. Tre minuti dopo la sua immersione , l’uomo pesce riapparve ad un centinaio di metri più lontano del suo punto d’immersione, con un bottino per una trentina di persone!

Questi signori attirano e allenano con loro, una popolazione di allievi, di piccoli subacquei. Numerosi sono i sognatori che gravitano, s’equipaggiano, s’immergono ed osservano dalla superficie o da basse profondità che le loro deboli capacità gli permettono di raggiungere, i loro compagni scendere sempre più in basso per cacciare sempre più grosso: i discreti uomini pesce!
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Miguel’s jungle tour !

L’equipaggio Narwal, incontrato durante una passeggiata al Castello San Bernardo, ci propone di accompagnarlo nella giungla. Allora, in rotta per il passaggio del canale di Panama, facciamo una scappatina verso le capanne di Miguel.

Miguel , un personaggio robusto conquistato da lungo tempo dall’arte della sopravvivenza in mezzo alle tarantole, i coccodrilli ed i giaguari. Un basco esiliato da molti anni in mezzo alla foresta, ad un’ora di cammino dalla prima strada carrozzabile , in punta ad una collina dove è’ un piacere, la sera al tramonto, soffermarsi ad osservare i tucani ed i pappagalli.

Ci mostra una parte del suo universo, beviamo l’acqua delle liane, assaggiamo il cuore di palma tagliato durante il cammino, identifichiamo le tracce degli armadilli, ci mostra un tipo di formica gigante la cui puntura è’ peggiore, sembrerebbe, a quella del terribile scorpione nero.

I bambini s’intendono a meraviglia con i loro omologhi anglofoni, Cole e Cooper dell’equipaggio Tribe, ed anche noi adulti.
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Emergiamo all’alba dalle nostre capanne per osservare gli uccelli e gustare delle eccellenti crêpes preparate dal nostro uomo della giungla . Miguel realizza davanti ai nostri occhi un pesciolino di avorio vegetale. Abbiamo il privilegio di imparare ad intagliare un seme di tagua , prima di ridiscendere lungo la giungla ,attraversare la riviera ed imbarcare tutti bagnati sull’espresso dai colori tipicamente locali: conduttore con il telefonino scocciato all’orecchio , acceleratore scocciato al suolo , la mano scocciata al clacson ; lungo il corridoio ci intasiamo come possiamo con i nostri zaini ed i nostri figli … Fino a Colon !
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Questa sera mangiamo lambi

Recuperiamo Jeff che ha effettuato un viaggio incredibile per raggiungerci e filiamo a Cayo Holandes, a veleggiare con la tavola a vela e fare snorkeling. Eliott il pescatore scopre in Jeff un compagno motivato, allora : questa sera conchiglie al menu !

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10 giorni a Coco Bandero

Per il nuovo anno, ci siamo posati tra i quattro isolotti di Coco Bandero. 4 lingue di sabbia abitate dalle palme da cocco ed accerchiate dalla barriera corallina sulla quale andiamo a pescare.

10 giorni da sogno, a mangiare del pesce fresco, del granchio e dell’aragosta cotta sul fuoco e condivisa la sera, ai bordi dell’acqua turchese della laguna illuminata da una bella luna…

Osservare e gustare pesci pappagallo, chirurgo, razze e squali, (si,si mi ci sono trovata naso a naso) , navigare sul windsurf o andare a caccia in apnea, dopo le ore della scuola, fare il pane o i dolci, leggere, giocare lasciando passare il tempo, guardare gli amici arrivare o partire e … ritornare…, tutte queste attività ci hanno condotti fino al nuovo anno ed oltre.
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Buon Anno !

Dopo due anni di navigazione, il nostro ritorno e’ in preparazione.
Contro i venti e le correnti dominanti, avviso ai naviganti !

Buon vento e tanti auguri per l’anno 2013.

Buon Natale


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San Blas verso Portobello.

La costa è bella, la foresta lussureggiante, la fauna omnipresente è magnifica. Incontriamo per la prima volta dei pappagalli, degli ibis rosa, dei croccodrilli e degli squali in libertà.
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A Panama l’economia ruota intorno al funzionamento del Canale.
A Portobello la popolazione è costituita per la maggior parte da neri. Le case sono in rovina, mal finite, il cemento armato a vista rende il villaggio somigliante ad un porco spino di metallo.
Qui effettuiamo le formalità di entrata, facciamo rifornimento di alimenti ed è già il tempo di ritornare alle isole San Blas per accogliere i nonni francesi che ci raggiungeranno per le festività natalizie.
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Tre giorni troppo corti.

I bretoni ci hanno portato il sole, del vino rosso, del formaggio e del salame, delle crêpes e della marmellata di more per accompagnare le nostre colazioni. Ci hanno anche portato da Panama City, qualche frutto e della verdura cosi’ difficili da trovare qui.
Sull’isola di Carti, siamo andati ad incontrare la popolazione Kunas. Abbiamo assistito al congresso, discutsso con i Saylas, visitato le abitazioni, con la cucina rudimentale e la camera piena di amache, invasa dalle onde …
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A Gunboat Cay, Lemon Cays, Dog Island, scopriamo degli isolotti con delle famiglie simpatiche che vivono in condizioni spartane ma sotto le palme e contornati dall’acqua cristallina. Giochiamo a pallavolo con i bambini, snorkeling per i grandi, visitiamo un relitto, peschiamo, mangiamo l’aragosta, il polipo e l’eccelente king crab…
Ritornati a Carti, Keliane a soffia le sue due candeline. E poi i bretoni ripartono verso il Costa Rica, per 15 giorni di escursione. Noi aspetteremo qualche giorno in rada a BBQ Island, il reputato “Swimming Pool Anchorage”, tutto un programma !
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Kuna Yala, ovvero San Blas !

Vasto territorio bordato da un aricpelago non meno estes, il Kuna Yala è gestito dai Kuna , l’unica etnia dell’America Central ad avere conservato la sua autonomia, ai margini di Panama. Le donne scelgono sempre i loro mariti, i Saylas dirigono il congresso giornaliero dove i giovani vengono sempre in canoa ad ascoltare la parola dei loro anziani, i canti della tradizione orale e le notizie delle altre isole. Le famiglie risalgono sempre il fiume per fare il loro bucato con l’acqua dolce, vicino alla sorgente, le noci di cocco sono più che mai protette ed i tucani reali cantano tra un albero e l’altroe. Il governo installa dei dispensari, ma sono sempre i molas(camicie ricamate), i bracciali, i nuchos(statuette) e gli anelli al naso che proteggono i Kunas… Quando cio’ non funziona, il guaritore beve la porzione magica fino a perdere la testa e caccia cosi’ gli spiriti maligni.
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Ma per quanto tempo ancora ? Le giovani generazioni, che ormai studiano a Panama City, si potranno accontentare delle condizioni spartane delle case tradizionali dei loro genitori? La proibizione del matrimonio tra etnie diverse resistera alla tentazione dell’amore pluri culturale o al problema della consanguinità già presente ? La tradizione sarà qui più forte che la modernità ?
Il cellulare ha già invaso le piroghe, la televisione appare nei focolari più agiati e sulle isole meno tradizionaliste, è disponibile il wifi. Per accedere ad alcune spiagge occorre pagare, il dollaro ha rimpiazzato da qualche tempo la noce di cocco come moneta di scambio, altre spiagge più selvagge sono invase da oggetti di plastica ed altra immondizia ! Le lancha trasportano flotte di turisti spinte dai loro potenti motori Yamaha. Le eliche e la plastica rimpiazzeranno ben preso la pagaia e la canoa intagliata dai nonni, a partire dal tronco di un albero secolare.
Il sito è paradisiaco, i 380 îlots propongono spiagge e palmeti bordati da acqua cristallina e calda. Alla barriera corallina si trovano aragoste , king-crabs e dei bei pesci. Gli squali sono presenti, ma dato che siamo nell’arcipelago perfetto, sono inoffensivi !
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Abbiamo la fortuna di fermarsi per qualche tempo qui a Kuna Yala, il paese degli indiani .

Nautitech 453 For Sale

Avete letto bene! Un anno dopo essere partiti a bordo del nostro catamarano, pensiamo già al ritorno.
Il nostro Nautitch 435, infine totalmente equipaggiato per vivere confortevolmente a bordo, tutto vestito a nuovo, pronto per affrontare il Pacifico o continuare a percorrere il mar dei Caraibi, e’ in vendita.

Avviso ai naviganti !

Contact : nautitech435forsale@gmail.com