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Isla Contoy – Puerto Aventuras – Tulum


Super motivati ed equipaggiati, tentiamo invano di partecipare ad una regata messicana a Puerto Aventuras ; ma le porte sono chiuse, nessun yacht club in vista.

Ancoriamo dunque davanti al sito archeologico Maya di Tulum. Luogo incantevole difronte alla spiaggia. Le ragazze nuotano ed i ragazzi giocano a football, come se fossero le vacanze !

Ne approfittiamo per fare la spesa poiché, partiti di qui, seguiranno dei mesi in « Pologna » : negozi vuoti ed articoli introvabili, in Belize e Guatemala.

Visitiamo la nostra prima « cenote », ma senza sacrificarvici i bambini, anche se la voglia non manca !


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Parco Nazionale Isla Contoy

Lungo 5 miglia e largo appena 300 mt, questo Parco Nazionale raggruppa la fauna la più ricca che abbiamo incontrato fin’ora.

Sull’isola vi abitano fregate, ibis, aironi, e tantissimi altri tipi di uccelli grandi e piccoli. Alcuni nidificano sulla spiaggia, occorre fare bene attenzione su dove posiamo i piedi. Qui vive un crostaceo preistorico, diversi tipi di razze, coccodrilli, branchi di pesci enormi…
Questa fauna è talmente facile da avvicinare che possiamo osservarla senza immergersi, essendo l’acqua talmente trasparente e poco profonda.

I colori sono incredibili e le spiagge deserte poichè i turisti sono « parcheggiati » al sud dell’isola dai guardiani del parco. Per noi, hanno riservato una piacevole eccezione, lasciandoci circolare quasi liberamente nel Parco . La sera ci conducono al faro per un’osservazione sorpresa : tartarughe marine di 2 mt che depongono le uova sulla spiaggia, al chiaro di luna.

Che accoglienza, questi messicani !
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Da Isla Mujeres a l’Isla Contoy : Immersione con gli squali balena.

Rotta verso l’isola Contoy : i pescatori ci hanno svelato le coordinate gps per trovare il punto dove gli squali balena sono riuniti grazie all’abbondanza del plancton che li nutre (ne ingurgitano qualche tonnellat al giorno ).
Un, due , tre, saltiamo in acqua per nuotare con loro : uno spettacolo impressionnante !

Lunghi 10 metri, larghi 2,5 , 5 o 10 tonnellate sulla bilancia, 30 metri di profondità a 8 miglia dalla costa, qualche medusa, lasciamo a bordo la tensione per approfittare pienamente di questo momento
straordinario !
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Pesca all’aragosta

Jesus, Jerardo e Chamula accolgono Boris ed Eliott a bordo della loro lancia di 10 mt per una giornata di pesca all’aragosta. Di seguito il loro racconto.

7:00 Partenza dalla Cooperativa di Pesca Isla Blanca
8:40 Arrivo sul luogo della pesca ; la costa della regione Quintana Roo è appena visibile.
8:50 Jesus si equipaggia, si fa il segno della croce e scompare nell’acqua oscura.
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9:00 A bordo il vecchio compressore sonorizza l’attesa, Jerardo gestisce il tubo di alimentazione d’aria , mentre che Chamula al motore cerca di non tranciarlo con l’elica, seguendo il palombaro, 35 mt più profondo, con 2,5 nodi di corrente in superficie !
9:30 Tirando due volte sul tubo Jerardo previene Jesus, immerso senza orologio, che il suo tempo è scaduto.
9:33 Jesus è già risalito, pieno di azoto ! Ha catturato 2 aragoste !
9:43 Jerardo implora la Vergine un’ultima volta prima di saltare in acqua. Ancora un’ora di compressore. Sul ponte senza ombra, senza vento … si cuoce. Discutiamo ad alta voce per coprire il rumore assordante dell’Honda GX 160 che comprime l’aria …
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10:23 Segnale di risalita.
10:33 Jerardo esce dall’acqua con un’aragosta ! Ci spostiamo un po’ e Chamula si prepara.
10:51 Chamula si mette in acqua, senza preghiera protettrice.
11:44 Boris indica a Jesus, il quale quasi non sa contare, che i 40 minuti sono largamente passati. Primo richiamo.
11:54 Boris indica 1:03 di immersione. L’inquietudine dei nostri due pescatori è visibile, la discussione gira intorno alle bolle che appaiono intorno alla barca : troppo numerose ! Secondo richiamo.
12:01 1:10 di immersione, Jesus si riposiziona e Jerardo richiama nuovamente il palombaro. Jerardo prende in prestito la maschera di Boris, poinchè ne hanno solamente una a bordo, un vecchio modello che lascia le tracce nere sul viso. Il palombaro risale lentamene, ma respira affannosamente … tensione !
12:07 Chamula esce dall’acqua con 4 aragoste, 2 capitani e 10 conchiglie. Tutto va bene !
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12:21 – 13:04 – 12:08 Jesus, 13:23 – 14:15 – 14:20 Jerardo : le immersioni si susseguono, la profondità aumenta ed il tempo di decompressione, già corto, diminuisce ancora…
15:30 Ultima immersione, Eliott mette il filo da pesca in acqua e pesca di più meglio che Chamula in fondo con il fucile .. .

Nonostante la proibizione della pesca all’aragosta degli ultimi 4 mesi, lo stock non è ancora ricostituito. Tutte le femmine pescate sono piene di uova … il periodo della riproduzione non è ancora finito ed i pescatori rastrellano senza esitatione .
Le conchiglie raccolte finiscono in fondo ad una cassa per passare sotto il naso dell’agente del governo incaricato alla sorveglianza per il rispetto del divieto di pesca : El Biologo.

2 immersioni al giorno, dalle 7:00 alle 17:00, 6 giorni alla settimana.
Un secondo lavoro di guardiano di notte per completare uno stipendio di 400 euro, niente assegni familiari, evidentemente !
Dei rischi importanti materializzati da 5 incidenti ogni anno, su 500 palombari.

Un mestiere per niente facile !

Back to Milagro

Passati 8 giorni di esplorazioni intense, rientriamo esausti in barca per riposarci un po’.

Nel frattempo è passata la nostra prima Depressione Tropicale . Ha carbonizzato l’imbarcazione vicina e neanche grigliato una lampadina da noi, Ouf !
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Cio’ ci rende disponibili per festeggiare gli 8 anni del nostro piccolo uomo che cresce :Kicco !
Questa volta non ci sono amici in vicinanza, ma molti regali e sorprese : dei Lego, dei biglietti per andare al cinema e per andare a nuotare con i delfini !

Evidentemente, questo favoloso tesoro è inghiottito in mezzo alla baia . Occorre innanzitutto localizzarlo, remare con la canoa e poi immergersi per recuperarlo.
Evidentemente, la mappa del tesoro è sparsa in mille pezzi tra i vicino samurai Daniel, il direttore della marina Julio, la lavandiera Rossy, i pescatori e la negoziante Ruby.
Evidentemente, i codici da decifrare sono in lingua Maya …
Buon compleanno Kicco!
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Coba

Il sito ricorda una stazione di sci : le stesse piste ben preparate, gli stessi turisti stranieri che slalomano tra i corridoi pichettati, gli stessi tracker equipaggiati degli stessi talkies-walkies singhiozzanti.
La sola vera differenza, dei cavalli in metallo rimpiazzano gli sci. Soli sulla bicicletta o su un bici-taxi, i turisti divorano le piste e noi mangiamo la polvere.

In mezzo a questo caos, i nostri tre piccolini ed il passeggino: attenzione alla ciccina !
Claxons a sinistra, fischietto a destra, la mamma stringe i denti e sua figlia nelle braccia .
Zig, Zag, ce ne sono dappertutto !

Un passaggio più stretto, uno stidolio di freni , un’impreco in inglese seguito da una grassa risata : abbiamo appena rischiato l’incidente… lo schiacciamento !

Senza scoraggiarsi poichè il temporale è passato, scaliamo le piramidi con la pancia a terra per salire e la pancia a terra per scendere.
In cima, impossibile fare una foto… poichè oltretutto, sono grandi questi americani.

Verso le 16 :00 , il sito ritrova la sua calma e la sua magia : il gioco di luci e di ombre tra gli alberi, il risveglio della fauna ed i templi che si ricoprono di arancione.

Raggiungiamo l’uscita in compagnia dei chiudi pista. Tutto lo staff della stazione segue in bicicletta la nostra piccola famiglia che si approccia al cancello canticchiando.

Con l’ultimo cliente che toglie gli scarponi, si passa il turno ai netturbini che livellano le piste ghiaiose di questa stazione dei tropici.

Per finire la giornata , approfittiamo delle attività proposte in fondo valle : una tyrolienne enorme ci porta non ad un lago ghiacciato ma ad una laguna riempita di coccodrilli. Poi, nella piscina non riscaldata dell’hotel spopolato, ci rilassiamo difronte ad un rettile impassibile ma equipaggiato di una bella dentiera !

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Chetumal

I 300km che separano Calakmul da Chetumal ci lasciano il tempo di trovare sulla guida un museo… Probabilmente IL MUSEO.
E’ aperto fino alle 19:00, a Chetumal giustamente! Arriveremo 2 ore prima della chiusura, perfetto.

Nessuna maschera di giada , nessuna statua, nessun cerchio per la pelota , nessun vasellame. Questo museo, è giusto un grande cubo di cemento con la rappresentazione « grandezza natura » del mondo mistico dei Maya.
Nel sottosuolo il paese degli dei, una vasta laguna dove riposano le quattro colonne che portano la terra degli uomini, un piccolo territorio quadrato dove l’esistenza è un semplice passaggio prima di raggiunger il cielo, il paradiso.

GENIALE, solo che il museo è chiuso per lavori fino a data indeterminata !

Un buco nell’acqua ! Mangiamo in riva al mare qualche bistecca al sangue e dei tacos calienti, poi ci riposiamo al bianco hotel, senza scarafaggi, senza scorpioni, senza serpenti.

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Calakmul : il puzzle gigante.

La regione è piatta come il mare, semplicemente ricoperta da una foresta tropicale bassa, tra 10 e 20 metri di altezza.

Qui e là, dei grandi massi nascondono dei templi crollati.
A Calakmul l’essenziale del sito è ancora sepolto. Solo qualche costruzione è stata liberata, alle volte parzialmente. Risultato : un ammasso di pietre tra la vegetazione e, in mezzo, una sontuosa scala ricoperta di Chaàk e di giaguari che porta in cima.

Il lavoro è gigantesco. Non soltanto occorre togliere i sassi che imprigionano gli edifici, ma bisogna in seguito selezionare le pietre una per una per ritrovare la loro posizione originale.

Siamo lontani dal puzzle di cartone che si trova sugli scaffali del supermercato : ogni pezzo pesa 100kg, 500kg, 1 tonnellata… Ce ne sono dei milioni, dei miliardi…
Solamente le sculture potrebbero dare qualche indizio, ma visto l’abbondanza delle rappresentazioni del dio Chaàk, ne dubitiamo.

In Messico dunque, c’è lavoro per qualche archeologo… per chi fosse interessato, basta inviare un curriculum !
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Palenque : Maya Life

Per niente facile essere Maya l’altro ieri! Vita dura sotto un sole cuocente, tra templi rosso sangue, massicci ed opressanti.
260 feste all’anno ma altrettanti sacrifici sanguinanti per cercare di ammansire questi dei cosi’ potenti, cosi’ presenti : Chaàk e Quetzalcoalt.
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Per niente facile essere Maya ieri! Cosa scelgliere tra i semi-dei sbarcati a cavallo dei loro grandi uccelli bianchi e gli oppressanti Aztechi, occupanti sempre più avidi di tasse e di vite umane.
Poichè la profezia sembra realizzarsi : i raccolti sono scarsi ; il dio deluso arriva dall’est su dei grandi vascelli bianchi. A Messico, si decapita a ruota libera, per tentare di evitare la fine del mondo.
E l’alleato di oggi (Hernan) si rivelerà peggiore che il nemico di ieri (Montezuma) !

Per niente facile essere Maya oggi! Nel Chiapas, senza acqua corrente e senza elettricità (80% del la popolazione), senza educazione e sanità, con dei salari a 3 euros/giorno ed un forte tasso di disoccupazione (30%). E pertanto il governo sfrutta il ricco suolo e le risorse della regione, a profitto di grandi multinazionali americane !

Ma il 22 dicembre 2012, ci sarà un giro di ruota, la profezia si realizzerà nuovamente.
Al periodo del caos attuale succederà il 5° mondo. Un monde più vicino alla natura, più armonioso. Un mondedove i Maya avranno nuovamente il loro posto.

Stiamo a vedere…

Uxmal : Chaàk

Scolpito su tutti i muri dei palazzi o dipinto negli affreschi , Chaàk ci ha anche fatto l’onore di accompagnarci durante buona parte del nostro circuito…

Ma chi è ?

Mestiere : Dio
Specialità : Pioggia
Segni particolari : Grande proboscide in mezzo al viso.
Gusti : Sacrifici umani, indiferentemente uomini,donne, bambini , schiavi, nobili o semplici mortali.
Preferenze : Sacrifici tramite decapitazione o esportazione del cuore a vivo, a scelta… ma più persone alla volta (20 000 durante una grande festa, giusto prima dell’arrivo degli spagnoli).

I palazzi sono riempiti di rappresentazioni di questo simpaticone con la proboscide di elefante che ci ha piovuto addosso durante 8 giorni !

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